Endometriosi e alimentazione: cosa possiamo davvero fare a tavola

Sempre più spesso si parla di alimentazione come possibile alleata per chi soffre di endometriosi. Non esistono diete miracolose, ma è ormai chiaro che quello che mangiamo può influenzare il modo in cui il corpo reagisce all’infiammazione e al dolore.

L’endometriosi è una malattia complessa che provoca dolore, infiammazione cronica e spesso difficoltà legate alla fertilità. È una condizione che coinvolge tutto l’organismo, e per questo anche lo stile di vita e l’alimentazione possono avere un ruolo nel migliorare il benessere generale.

Molte ricerche suggeriscono che un’alimentazione “anti-infiammatoria” possa aiutare a ridurre alcuni sintomi. Cosa significa in concreto? Privilegiare cibi freschi, ricchi di antiossidanti e grassi buoni — come frutta, verdura, pesce azzurro, noci, semi e olio extravergine d’oliva — e ridurre invece zuccheri raffinati, cibi industriali e grassi saturi.

Un’altra attenzione utile riguarda il consumo di carne rossa e latticini, che in alcune donne possono accentuare i disturbi. Invece, aumentare il consumo di cereali integrali e legumi può migliorare la regolarità intestinale e contribuire al controllo dell’infiammazione.

Molte pazienti trovano beneficio anche riducendo il glutine o gli alimenti che favoriscono gonfiore e fermentazione intestinale, ma ogni corpo reagisce in modo diverso: per questo è importante evitare estremismi e farsi guidare da un professionista della nutrizione.

Non si tratta quindi di “curare” l’endometriosi con la dieta, ma di sostenere il corpo, ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità della vita. Un’alimentazione equilibrata, insieme alle terapie mediche e a un adeguato supporto psicologico, può davvero fare la differenza nel lungo periodo.

In fondo, prendersi cura di sé parte anche da gesti quotidiani semplici — come scegliere cosa mettere nel piatto, con consapevolezza e gentilezza verso il proprio corpo.

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